È nella nostra indole essere più incuriositi dalle cose nuove che da quelle affermate, succede anche (e forse soprattutto) per la tecnologia: vogliamo porvi l'attenzione proprio su una di quelle affermate che diamo per scontate, i QRCode, perché sappiamo per certo che legati alle app possono permetterci ancora più funzionalità.
I QRCode e le app: amore a prima vista (o meglio a prima inquadratura 📸)
La popolarità dei QRCode è dovuta proprio all'esistenza degli smartphone grazie alla decodifica "automatica" con le app di fotocamera preinstallate in moltissimi smartphone.
Sui dispositivi iOS (ovvero i dispositivi di casa Apple) si può fare fin da iOS 11 - ovvero da settembre 2017, su quelli Android quasi tutti i produttori pre-installano sui telefoni le proprie app per la fotocamera e in teoria da Android 9 (rilasciato nel 2018 ma il tasso di adozione sui dispositivi è abbastanza lento, nell'ordine di 1-2 anni) l'app di default ha questa funzionalità, ma a volte bisogna abilitare servizi (es: Samsung Bixby Vision) o attivare Google Lens per leggere i QRCode in modo comodo. Comunque gli App Store hanno molte app di terze parti che supportano le più usate versioni di QRCode.
E pensate che alcune funzionalità attorno ai QRCode si stanno ulteriormente semplificando! Notizia fresca fresca è che nel prossimo iOS 17 finalmente non dovremo più rintracciare il link sullo schermo dell'iPhone mentre lo inquadriamo ma l'avremo "a portata di pollice" 😆.
Come creare QRCode per le app
Innanzitutto: cosa sono?
I QRCode sono, come è facile intuirlo, un'evoluzione dei bar code, inventanti nel 1952, che usando sequenze di linee bianche e nere di diverse dimensioni (i più usati son quelli orizzontali e quindi cambia la larghezza) per codificare delle informazioni in codice Morse, principalmente sequenze alfanumeriche di caratteri. Le barre nere più larghe come linee, quelle più strette come punto e gli spazi bianchi per separare i caratteri.
Solo che, come spesso accade per la tecnologia - e non solo - , ad un certo punto ci si accorge di aver bisogno di più "spazio" e velocità. La soluzione furono i 2D Code e il QRCode non fu che uno di questi (guardate su Wikipedia l'elenco interessante, ce ne sono anche di rotondi!).
Il QRCode è stato inventato in Giappone dalla Denso Wave che produceva parti per le automobili Toyota per applicare etichette che contenevano più informazioni; partendo dalle idee dei 2D Code che si stavano già diffondendo l'obiettivo di creare un nuovo metodo era quello di renderlo il più veloce possibile da leggere ed è per questo che è caratterizzato da quei blocchetti neri più grossi in 3 angoli, per facilitare il riconoscimento dell'orientamento (detto position detection pattern).
(immagine recuperata da "History of QRCode", qrcode.com)
Quindi che cosa si legge nei QRCode?
Si leggono informazioni, sequenze alfanumeriche di caratteri e in realtà si può creare QRCode per contenere quello che si vuole, ma l'uso più ampiamente diffuso è quello di contenere degli URL, detti colloquialmente indirizzi web, per il caso d'uso principale che è quello di atterrare su una pagina web senza aver dovuto digitare manualmente l'indirizzo nel web browser, ovvero l'app che usiamo per navigare 🏄🏼 🌊 in internet.
E cosa c'entrano le app?
C'è una funzionalità delle app veramente potente che viene spesso snobbata e sono i deep link, ovvero il fatto di poter creare dei link specifici che portano l'utente in un punto specifico delle app. E questi deep link vengono riconosciuti dai sistemi operativi mobile iOS e Android come link a app di terze parti.
Qualche esempio?
Questo deep link, se lo cliccate su iPhone, vi aprirà l'app di Facebook direttamente alla pagina Tiknil! fb://profile/100063988636357
Come vedete il prefisso non è il classico "http" o di altri protocolli conosciuti ma è personalizzato in base all'app.
- twitter:// è il prefisso dei deep-link per l'app di Twitter su iOS
- YouTube:// è il prefisso dei deep-link per l'app di YouTube su iOS
Questi sono conosciuti perché sono app popolari, per ciascuna app è possibile creare il proprio prefisso e i propri percorsi e parametri per aprire le schermate di dettaglio che si vuole.
QRCode + deep link = dal mondo reale alle app 📲
Abbiamo parlato di QRCode e di deep link: facciamo un riassunto veloce.
I QRCode permettono di leggere indirizzo web da qualsiasi smartphone e quindi portare l'utente da un'etichetta, un poster, un volantino, un codice stampato su un telaio di una bici al browser web sul vostro telefono.
I deep link permettono di entrare nel dettaglio dell'app tramite un link appositamente costruito.
Nell'indirizzo web caricato dal telefono dell'utente che ha scansionato il QRCode siamo in grado di riconoscere il sistema operativo dell'utente e quindi lanciare il deep link corretto per accogliere l'utente nell'app esattamente dove vorrebbe arrivare.
O se non ce l'ha si apre la pagina dell'App Store per il download e una volta terminata l'installazione e l'eventuale login si accompagna l'utente nel dettaglio desiderato.
Un esempio pratico dai nostri progetti di Connective App: dai kit di manutenzione ai video tutorial in app.
In uno dei progetti di Connective App che abbiamo realizzato per Gel Matic - l'app GCARE Connect - è presente la tematica della manutenzione programmata delle macchine del gelato. Per ottemperare alle attività di manutenzione l'azienda ha predisposto dei kit appositi con tutto l'occorrente e su questi kit sono stampati dei QRCode che permettono all'utente di accedere a dei video formativi dedicati e relativi al kit.
Ma fin qui è tutto già visto: questi video però non risiedono su portali pubblici come YouTube o sul sito web dell'azienda, bensì sono disponibili nell'area riservata web e nell'app - a cui si arriva tramite deep link - , in modo tale che l'utente si autentichi e possa vedere il video pensato appositamente per il suo profilo d'utenza e così da atterrare direttamente nelle schermate dell'app che gli permettono di registrare la manutenzione fatta.
Guarda il video!
Cosa ne pensi? Anche per la tua azienda potrebbe essere interessante una funzionalità simile?