Siamo del tutto onesti: questo mese avevamo previsto il rilascio dell'articolo relativo alla sinergia tra i QRCode e le app e della facilità d'uso di questi nel mondo reale, lo trovate qui 👀, ma in concomitanza con una novità tecnologica come quella di Apple Vision Pro ci sembrava di essere troppo distanti dall'attualità e così ecco qui un articolo non previsto fresco fresco di visioni, appunto: il nostro pensiero dal punto di vista delle app.
Cos'è Apple Vision Pro?
Questa è forse la domanda meno banale che ci si può fare di fronte a questo prodotto. Dal punto di vista tecnico è un headset AR/VR ovvero per la realtà aumentata e la realtà virtuale ma la risposta non è quella che ci soddisfa.
Apple ha presentato questo prodotto introducendo il concetto dello spatial computing: per "spatial" penso non ci sia bisogno di dire altro, è un visore che permette di immergersi a livello di spazio virtuale nei contenuti digitali; mentre in "computing" può esserci un indizio interessante: il fatto che un dispositivo del genere possa sostituire il paradigma del computer così come lo intendiamo oggi.
Esatto: più che essere un cambio di paradigma di come interagiamo con il digitale nella mobilità degli smartphone forse sarà un nuovo modo di interagire nella staticità del computer appoggiato alla scrivania dell'ufficio. Non per niente non si chiama solo Apple Vision, ma Apple Vision Pro.
D'altronde le reazioni che abbiamo letto e sentito dopo le presentazioni si irrigidiscono di fronte alla prima proposta di prezzo (come se non fossimo abituati ai prezzi fuori misura dell'azienda di Cupertino): in confronto agli altri headset sul mercato sì, $ 3.500 è un prezzo fuori misura ma l'impressione è che non viaggino sulla stessa categoria. Il prezzo proposto infatti, se confrontato con un qualsiasi modello di MacBook attuale, è del tutto in linea.
E le caratteristiche tecnologiche di Apple Vision Pro sono più simili ad un computer che a qualsiasi altro dispositivo Apple.
Ora, non stiamo dicendo che ad oggi questi sono pronti a sostituire il computer ma che ci sembra (e possiamo sbagliarci di grosso) che sia un'ipotesi plausibile nel prossimo futuro.
Un'ultima cosa che ci fa capire quando una visione di lungo periodo presa molti anni fa sta premiando quest'azienda così determinante nella nostra società moderna: la forza dell'ecosistema. In Apple Vision Pro sono già pronte per essere utilizzate tutte le app che funzionano su Mac OSX e i dispositivi Apple possono già interagire con questo nuovo arrivato.
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App Vision Pro
Arriviamo a noi: come saranno le app per Vision Pro? Come si sviluppano? Saremo in grado di essere pronti a quando i clienti ci chiederanno di distribuire le app per questo nuovo mondo?
La risposta è molto semplice: siamo già pronti. Perché i passi che Apple ha fatto nell'ecosistema di strumenti e tecnologie per gli sviluppatori negli ultimi anni li ha fatti confluire tutti in questa nuova piattaforma.
Quindi gli strumenti e le tecnologie che ci sono già familiari e che usiamo quotidianamente son quelle che useremo per le app di domani.
Come saranno le app per Apple Vision Pro?
Fin da subito le app saranno utilizzabili nello spazio virtuale attorno a noi; di default saranno visibili come nella versione iPad (se supportata) negli orientamenti previsti dagli sviluppatori, altrimenti saranno in versione iPhone.
Il passaggio poi a modalità più integrate nella nuova piattaforma sarà da studiare e approfondire per capire quali saranno gli aspetti di User eXperience da tenere in considerazione, ma Apple ha già messo a disposizione degli elementi, che ha chiamato "Ornaments" che permettono di creare nuovi concetti di navigazione e di barre degli strumenti che vanno oltre il classico riquadro dell'applicazione (la classica "Window").
La magia sta negli occhi
Ok, direte, ma come funziona l'interazione che prima era fatta di tap, swipe, pinch a passare ad una completa realtà virtuale?
Qui viene il bello: dalle prime impressioni degli influencer che hanno potuto metter mano (testa? 💀 occhi? 👀) su questo prodotto sembra che la cosa più magica sembra proprio essere questa: il sistema di eye-tracking incredibile che permette di veder focalizzati gli elementi nello spazio con una precisione e una naturalezza incredibile.
Marques Brownlee, youtuber americano molto popolare (17,1 milioni di iscritti alla data attuale) e apprezzato per le recensioni di prodotti tecnologici in quanto anche spesso critico e indipendente, nel video recensione della sua prima esperienza con questo prodotto dice:
Perché ne stiamo parlando?
Perché non parliamo anche degli altri headset? Perché parliamo di questi di Apple?
Non siamo Apple fan-boy (non per forza) ma siamo appassionati del nostro mondo delle app: e vedere una nuova frontiera dove le nostre app e le app dei nostri clienti sono già pronte per esserci e farne parte è entusiasmante.
Non vediamo l'ora di creare qualcosa di nuovo insieme a voi.